Ha suscitato grande interesse ed un’ampia partecipazione della cittadinanza, l’incontro di presentazione del progetto “Amerino©. Azioni integrate per la strategia territoriale del cibo del paesaggio amerino” che si è tenuto ieri, martedì 12 luglio, presso il Parco Fluviale del Rio Grande di Amelia (TR).
Circa 100 le persone che hanno partecipato all’iniziativa coordinata dal Comune di Amelia e dalle altre 10 amministrazioni dell’Amerino coinvolte nel progetto: Alviano, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Penna in Teverina.
Una grande commozione generale ha anticipato l’incontro nel ricordo di Samuele Agabiti, prematuramente scomparso proprio in questi giorni. Il Sindaco di Amelia, Laura Pernazza ha introdotto i lavori presentando la strategia politica che sottende il progetto, che vede il cibo come pretesto delle relazioni fra città e campagna, ponendo a premessa dell’incontro la “piena apertura del partenariato a collaborare con tutti i soggetti territoriali”, mostrando la disponibilità e l’interesse di essere inclusivi e rappresentativi per tutto il territorio Amerino.
L’Assessore Alberto Rini ha poi evidenziato come il progetto, finanziato con la misura 16.7 del PSR da parte della Regione Umbria, ponga “al centro del rapporto fra città e campagna le pubbliche amministrazioni ed in particolare i comuni, i primi che si mettono in gioco per innovarsi. Il loro ruolo trasforma in modo sostanziale le relazioni che il cibo può far nascere nel territorio, ponendo il bene comune come un nuovo orizzonte progettuale” ha concluso Rini.
Tommaso Agabiti, consigliere comunale di Amelia, delegato alle politiche agricole, ha ribadito invece quali saranno i processi di innovazione digitale e le nuove relazioni e modalità di incontro fra domanda e offerta.
La proposta progettuale nasce infatti, in seguito alle ricerche universitarie del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale coordinate dal prof. Fabio Bianconi sulla valorizzazione del paesaggio, incentrate sul tema del cibo, studi che hanno avuto un ruolo propulsivo per i processi di innovazione che guidano il progetto. Il progetto, raccontato dall’Ingegnere Marco Filippucci, metterà in essere azioni su cinque assi di innovazione: l’infrastruttura amministrativa, l’infrastruttura digitale, l’infrastruttura comunicativa, l’infrastruttura narrativa e l’infrastruttura relazionale.
All’interno dei processi attivati nell’innovazione della struttura amministrativa degli 11 comuni è stato manifestato l’interesse a rivedere le molteplici normative che si intersecano sul tema del cibo, che partono dalle mense, agli agriturismi, dalle sagre, agli acquisti pubblici. Grazie anche all’interesse dimostrato dall’Anci Umbria, la proposta vede una collaborazione fra le amministrazioni, che inizieranno a lavorare in modo congiunto affinchè avvenga una vera semplificazione delle procedure di acquisto dei prodotti del territorio.
L’innovazione digitale avverrà grazie alla creazione di una nuova piazza digitale che sarà realizzata dall’azienda Green Consulting che nella persona di Silvia Ferretti, ha mostrato operativamente, durante l’incontro, le modalità di relazione che si andranno a creare nei servizi offerti dalla piattaforma, che nasce nell’obiettivo di valorizzare i paesaggi dell’Amerino, i suoi beni alimentari, le storie del lavoro che sono alla base della produzione.
Al centro del progetto sono infatti poste le aziende agricole, che intervenendo all’incontro, hanno manifestato il loro interesse a lavorare sulla promozione di vino, olio e.v.o. e degli altri prodotti tipici amerini, attraverso la narrazione delle specificità del territorio e dei prodotti amerini come parte del più ampio brand Umbria. A raccontare la propria realtà produttiva erano presenti Alessandro Paciocconi per l’azienda Sandonna e Flores Zanchi per la storica cantina di famiglia, che hanno mostrato la necessità di partire dal racconto delle qualità di un bene che segna il territorio, il suo paesaggio e la sua storia, che diviene oggi un elemento attrattivo per lo sviluppo territoriale. Giuditta Marsili in Suatoni del Frantoio Suatoni che ha definito il ruolo dei frantoi come elementi di connessione per i produttori di olio, l’attrattività che questo tema e che il valore di un prodotto unico quale l’olio Rajo ha per luoghi, che così raccontano in modo unico le qualità del paesaggio. Per i prodotti tipici Sandro Tamburini della Società Agricola F.lli Tamburini e l’Associazione della Fava Cottora, Presidio Slow Food, rappresentata da Daniela Passagrilli, portavoce di un prodotto unico, ecotipo selezionato di generazione in generazione dagli abitanti del posto. In tale contesto di innovazione del racconto il progetto promuove sperimentazioni narrative, proposte raccontate da Rossella Viti per l’Associazione Ippocampo, nell’idea che la pratica artistica legata al tema del cibo possa contribuire al coinvolgimento sulle molteplici questioni sottese. Sono stati poi presentati i concorsi legati alla fotografia, al design e alle ricette dell’Amerino.
L’Innovazione del brand Amerino è al centro del piano di comunicazione raccontato per ADD Comunicazione, da Daniela Tabarrini, legato alla creazione di materiali e canali che permettano di raccontare le specificità di un territorio unico: con la richiesta di accompagnare con l’hastag #Amerino e #AmerinoTipico i molteplici contenuti che riguardano le sempre ricche relazioni fra città e paesaggio, è stato spiegato il piano di comunicazione fondato sulla mappatura delle relazioni fra cibo, produttori e paesaggio.
L’ultimo asse di innovazione riguarda l’innovazione delle relazioni e dei servizi, nell’idea di un accompagnamento degli stakeholders nel rinnovare le loro offerte. In tale contesto il ruolo di Città Slow International, movimento che nasce rivolgendosi alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti dell’eco-gastronomia alla pratica del vivere quotidiano, è trainante. Ad intervenire per Città Slow International, è stato Luca Filippetti che ha sottolineato il valore offerto dall’associazione nella promozione del turismo lento ed il supporto offerto per promuovere politiche di valorizzazione del paesaggio legate al cibo. Nell’approccio più vocato alla formazione partecipano poi al progetto, il gruppo operativo Multinet e il Cesar, Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale, associazione riconosciuta, senza fini di lucro, fondata nel 1983, che svolge attività di formazione, ricerca e consulenza nei settori dello Sviluppo rurale, Agroalimentare, Politiche Comunitarie ed Ambiente: Alessandra Antognelli ha sottolineato la centralità della cooperazione per lo sviluppo del territorio rurale segnalando come il progetto è l’inizio di un percorso ampio e innovativo.
Sono poi intervenuti a commentare la proposta per supportarla con le loro competenze Raffaele Federici, Pierluigi Milone, Docenti dell’Ateneo Perugino, che con le loro parole hanno profondamente aiutato i partecipanti a comprendere la portata del progetto per la comunità; oltre a Federico Varazzi, Vicepresidente Slow Food Italia, che ha mostrato pieno interesse per il progetto quale “innovativa esperienza di food policy, inquadrata in un territorio vocato alle produzioni di alta qualità”.
L’incontro si è concluso con le letture di sintesi offerte dai tanti sindaci dell’Amerino presenti, che hanno manifestato il valore politico dell’intervento e la loro piena convinzione profusa in tale visione: il monito offerto nel fatto di essere insieme coesi è rivolto a tutti i portatori di interesse, chiamati a collaborare per il bene comune dell’Amerino.